Mercoledì 17 aprile 2024 sono stati inaugurati il nuovo Padiglione e il nuovo Giardino delle Popolarissime nel comparto Acer del Quadrilatero Scalo-Malvasia.
I nuovi spazi sono frutto di un progetto di riqualificazione promosso dal Comune di Bologna in stretta collaborazione con Acer e la Fondazione Innovazione Urbana Rusconi Ghigi, che ha trasformato una parte degli spazi pertinenziali in spazi di uso pubblico e che ha visto il coinvolgimento delle comunità residenti e del territorio.
Il progetto di riqualificazione
Lo storico comparto di Edilizia Residenziale Pubblica di Bologna coinvolto da questo progetto di rigenerazione urbana, fu realizzato nella seconda metà degli anni ’30 dello scorso secolo e inserito all’interno del programma nazionale per l’edificazione di case popolarissime. L’intervento così realizzato disegnò un quadrilatero identificato dalle vie Malvasia, dello Scalo, Pier de’ Crescenzi, Casarini. All’interno di questo quadrante si sviluppano una serie di edifici residenziali in linea, con sette piani fuori terra, per complessivi 500 alloggi circa, separati da ampi spazi verdi pertinenziali completamente aperti sulle vie perimetrali.
Nonostante i giardini del quadrilatero fossero accessibili e il comparto fosse liberamente attraversabile, nel corso del tempo questa zona è stata progressivamente isolata dal vicinato ed è risultata scarsamente fruibile; a dispetto della sua localizzazione e delle qualità dell’insediamento originario, esso ha subito, col passare degli anni, fenomeni di degrado sia agli edifici, sia agli spazi verdi, sia – infine – alle relazioni sociali .
Dal 2020 il Comune di Bologna, grazie a un cofinanziamento della Regione Emilia-Romagna nell’ambito del programma “Rigenerazione Urbana 2018” e alla partnership tecnica con ACER, ha intrapreso una strategia di riqualificazione urbana dell’area: trasformazione fisica dello spazio verde tra gli edifici, installazione di telecamere per aumentare la sicurezza urbana, realizzazione di un sistema di captazione delle acque meteoriche per uso irriguo, installazione di attrezzature sportive, sistemazione delle reti fognarie, riqualificazione energetica di alcuni edifici residenziali pubblici, realizzazione di un nuovo padiglione per usi pubblici.
Ora la città ha un nuovo giardino pubblico di 2 Ettari (la dimensione di 3 campi da calcio) liberamente fruibile – il primo parco “dentro” le case popolari – con la possibilità di svolgere percorsi didattici sul tema del ciclo dell’acqua e dell’importanza degli spazi verdi per una città sempre più resiliente ai cambiamenti climatici, e un nuovo padiglione attrezzato per usi pubblici e sociali.
Gli interventi e le azioni progettuali
- Riqualificazione degli spazi aperti del comparto ERP – L’intervento nello specifico ha previsto il rifacimento della rete di scolo delle acque bianche, nuove pavimentazioni dei percorsi, riqualificazione del verde, installazione di arredi, realizzazione di un nuovo padiglione multifunzionale in luogo di una palestra in disuso, con lo scopo di aprire al pubblico queste aree;
- Efficientamento energetico alloggi ERP di proprietà del Comune di Bologna – L’intervento ha previsto la sostituzione degli infissi, ristrutturazione manto copertura, installazione linee vita, isolamento sottotetto e sostituzione delle caldaie più vetuste in n. 3 edifici al 100% di proprietà del Comune di Bologna.
I suddetti interventi sono stati finanziati per circa € 2.500.000 dalla Regione, per circa € 2.500.000 dal Comune di Bologna.
Contemporaneamente a detti interventi, il Comune di Bologna e ACER hanno deciso di riqualificare anche la rete fognaria delle acque nere, finanziata con ulteriori risorse principalmente comunali pari ad € 475.000 circa.
Il Comune di Bologna ha inoltre deciso di realizzare il “Cappotto” sui tre edifici al 100% di sua proprietà, finanziandolo con proprie risorse per € 2.300.000 circa.
L’investimento complessivo per la riqualificazione dell’area è perciò di circa 8 Milioni di Euro.
Allo stato attuale le lavorazioni riferite al succitato progetto di riqualificazione sono concluse per quel che riguarda il nuovo giardino, il padiglione e due dei tre edifici sottoposti a miglioramento energetico (la riqualificazione energetica del terzo edificio sarà ultimata entro l’estate);
Alla riqualificazione fisica dell’area e degli edifici, segue ora il programma di animazione e gestione condivisa di questo nuovo sistema di spazi pubblici grazie al cofinanziamento delle Agende Trasformative Urbane per lo Sviluppo Sostenibile (ATUSS).
Il programma ATUSS – Giardino della Resilienza (che terminerà nel 2026 e per il quale saranno impiegati 875.000 euro, di cui 700.00 come contributo regionale con fondi FSE + e la restante parte a carico del Comune) si propone di attivare una serie di azioni integrate di welfare abitativo, welfare di comunità e welfare culturale, mettendo al centro la storia dell’area e la sua stessa collocazione urbana, tra due dei maggiori distretti culturali della città (DUMBO e Manifattura delle Arti) e operando sulla ridefinizione simbolica dell’intero comparto per ricostruire identità positive e relazioni.
Le azioni del progetto ATUSS – Giardino della Resilienza, prevedono in particolare:
- la gestione del nuovo Padiglione collocato nell’area verde del comparto con la promozione di percorsi integrati e trasversali di ascolto e animazione che coinvolgano i residenti dell’area;
- integrazione tra politiche abitative, di prossimità del Quartiere e culturali nell’ottica di valorizzazione del territorio e creazione di momenti di aggregazione rivolti a diverse generazioni e culture;
- creazione di opportunità orientative/educative, attività laboratoriali per le competenze, attraverso l’utilizzo di locali vuoti nell’area perimetrale del comparto, ponendo in primo luogo attenzione al coinvolgimento di giovani NEET residenti nell’area .
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