Nel maggio 2024, l’Ufficio di Statistica della Regione Emilia-Romagna ha pubblicato un’analisi dettagliata sulla “potenziale fragilità demografica, sociale ed economica nei comuni della regione Emilia-Romagna”. Il rapporto presenta dati aggiornati al 2022, offrendo una sintesi basata su indicatori demografici, sociali ed economici. Inoltre, include un’analisi comparativa della distribuzione territoriale della fragilità potenziale nel quadriennio 2019-2022, evidenziando tendenze e differenze tra i vari comuni.
Lo studio rappresenta un aggiornamento del primo svolto nel 2019 dalla Regione Emilia Romagna. Definisce un indice di fragilità sintetico per ciascun ambito considerato (demografico, sociale ed economico) aggregando un insieme più o meno ampio di indicatori elementari riconosciuti come rilevanti per caratterizzare l’ambito in esame. In questo modo, l’obiettivo è quello di consentire una lettura dell’eterogeneità territoriale in riferimento alla fragilità basata sulla sintesi di più dimensioni che potenzialmente concorrono ad indebolire la coesione sociale e il benessere delle persone.
Il potenziale di fragilità demografica, primo degli aspetti sopra menzionati, è stato valutato tenendo conto che un territorio è tanto più fragile quanto più la propria consistenza demografica cala e/o si indebolisce, con una popolazione insediata più anziana ed il numero di nati considerevolmente inferiore a quello dei deceduti. Per quanto riguarda l’Area Metropolitana di Bologna, in linea con le altre provincie, si riscontrano condizioni di maggiore debolezza nei comuni periferici rispetto al capoluogo, specialmente nei comuni collinari e appenninici. Per quanto riguarda, invece, il potenziale di fragilità sociale sono stati considerati diversi aspetti della convivenza sociale e il loro impatto sul sistema di relazioni, quali, ad esempio, la fragilità del nucleo familiare, la difficoltà di radicamento della popolazione straniera, la sfida posta dalla presenza di molti stranieri tra i giovani ma anche l’opportunità offerta da una popolazione con un buon livello di istruzione. Anche in questo caso, per quanto riguarda l’Area Metropolitana, i valori di fragilità sono a livello alto e medio-alto nei comuni nella pianura nord e degli appennini a sud. Infine, per quanto riguarda il potenziale di fragilità economica, è definito in relazione al reddito ed alla percentuale delle abitazioni occupate in affitto, che può indicare una relativa difficoltà ad accedere al mercato della proprietà, come pure la mancanza di relazioni durevoli con il territorio di dimora abituale. Il valore in questo caso è molto variabile nelle diverse zona della regione. Riferendosi in particolare alla città Metropolitana di Bologna, sebbene le aree dell’Emilia centrale presentino generalmente un minore potenziale di fragilità, il comune di Bologna si posiziona in una fascia di medio potenziale.
Valutando complessivamente il potenziale di fragilità, dato dall’analisi di tutti gli indici sopra descritti, aumenta all’aumentare della distanza dalla fascia centrale della Via Emilia. I comuni che presentano una condizione di maggiore potenziale fragilità sono quelli nelle aree appenniniche e del basso ferrarese, quindi in una posizione più periferica rispetto al cuore dell’Emilia centrale. Nonostante questo, è bene sottolineare che le città di maggiori dimensioni non sono necessariamente quelle con un basso potenziale di fragilità.
Infine, valutando la condizione di potenziale fragilità tra il 2019 e il 2022 si osserva un miglioramento complessivo in tutta la regione. Un numero maggiore di comuni, infatti, è passato a una categoria di fragilità inferiore rispetto a quelli che sono saliti a una categoria superiore. Questo progresso è particolarmente evidente nella fascia appenninica, che nel 2019 risultava essere l’area con il livello di fragilità potenziale più elevato.
Alla luce di quanto detto fino ad ora, questo studio rappresenta uno strumento fondamentale per comprendere le dinamiche di fragilità nella regione e guidare lo sviluppo di politiche abitative più eque e sostenibili.
Per ulteriori approfondimenti sulle fonti, sulle metodologie applicate, sulle mappe comunali e su tutti gli indicatori utilizzati, il report completo è disponibile al sito della Regione Emilia-Romagna.